Studiare – Ecco il metodo per apprendere più efficacemente e in meno tempo.

 



Ebbene, ci sono diverse scuole di pensiero: alcuni sono convinti che sia necessario “sgobbare” sui libri passando diverse ore a leggere, ripetere e ripassare, altri mettono a disposizione tecniche di memorizzazione molto specifiche che, a quanto pare, sono in grado di compiere veri e propri miracoli.

Dove sta la verità? Stando a recenti ricerche riguardanti il funzionamento del nostro cervello, sembrerebbe che, in realtà, questo funzioni meglio sulla “qualità” e non sulla “quantità” di tempo passato sui libri. E’ quindi più efficace rimanere realmente concentrati per poco tempo piuttosto che passare ore ed ore ore di fila con la testa tra i libri.

A raccogliere i frutti di queste ricerche è stato il pluripremiato giornalista Benedit Carey, autore di “L’arte di imparare: Come, quando e perché accade“: in questo volume, oltre a ripercorrere le teorie riguardanti la scienza dell’apprendimento, Carey ci insegna a rendere produttivo il tempo passato sui libri con metodologie di cui dimostra poi la validità.


L'Arte di Imparare

Come, quando e perchè accade
€ 20

Ma in cosa consiste, in sintesi, il metodo di Benedit Carey? Eccolo, sintetizzato in pochi punti


1. Studiare poco tempo alla volta e prendersi delle pause per fare cose diverse
Piuttosto che studiare tantissimo in poco tempo, sarebbe bene aumentare le occasioni di studio diminuendone la durata. In questo modo il nostro cervello tenderà a considerare importante quello che legge, ricordandolo più a lungo. Allo stesso modo, una sessione di studio, benché breve, non deve mancare di un elemento di condivisione: ripetere a qualcuno e raccontare quello che si è appena appreso dirà al nostro cervello che si tratta di informazioni importanti e quindi da non dimenticare.


2. Studiare in luoghi sempre diversi
Lasciate la vostra cameretta per spostarvi al parco, in biblioteca, in aula studio, a casa di un amico, in riva al mare o a un lago. Studiando in luoghi sempre diversi, infatti, il nostro cervello sarà più ricettivo, perché sarà circondando da tanti stimoli differenti. Quello che studiamo sarà irrimediabilmente legato e associato a questi stimoli e per noi sarà molto più semplice ricordare (anche a lungo termine) quello che abbiamo letto. Quante volte vi è capitato di ricordare benissimo un semplice aneddoto solo per il luogo in cui questo è avvenuto?


3. Regolarizzare il ciclo del sonno
Dormire in modo adeguato è fondamentale per i processi di memorizzazione, anche i più basici. Alcune ricerche, infatti, hanno portato a pensare che sia proprio durante la prima fase del sonno che si verifichi il momento in cui il cervello fissa maggiormente i ricordi.

Si tratta di un modo nuovo e, in parte, alternativo di concepire lo studio, un momento generalmente considerato dagli studenti di tutto il mondo come una noiosa routine. Come sempre, dipende sempre da come si osserva un problema o un ostacolo. Perché, in fondo, come può essere noioso imparare ogni giorno qualcosa di diverso e stupirsi di fronte all’ignoranza che diventa conoscenza?


di:(sapere.it)

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