Vodafone Iperfibra – Sulla carta l’offerta può sembrare allettante.

 


Nelle ultime settimane, compilce anche una massiccia campagna di spot in rotazione sui principali canali televisivi, Iperfibra può contare su una notevole visibilità. La pubblicità, che fa leva sulla possibilità di scaricare un film in soli 16 secondi, ci ha incuriosito e abbiamo quindi analizzato le condizioni dell’offerta. La fibra ottica di Vodafone è proposta in due versioni:

  • Versione standard
    viene venduta a 20 euro ogni 4 settimane (che, lo ricordiamo, diventano 13 periodicità in un anno). In questo pacchetto non sono incluse le chiamate, per le quali è previsto uno scatto alla riposta di 19 centesimi di euro, più un costo a consumo per le telefonate verso i cellulari.
  • Versione family
    viene pubblicizzata a 25 euro ogni 4 settimane il che significa, anche in questo caso, che le periodicità annuali diventano 13. A differenza della versione standard, quella family prevede per tutte le chiamate (sia verso i fissi che verso i mobili) il pagamento del solo scatto alla risposta di 19 centesimi.

Le note dolenti, ovvero tutto quello che lo spot non dice

Le caratteristiche di Iperfibra, almeno fino a questo punto, sembrano piuttosto chiare e comprensibili. Peccato che, focalizzandosi meglio sulle condizioni, si scopre che la spesa effettiva riferita alle quattro settimane è in realtà incompleta rispetto a quanto pubblicizzato. Per avere il costo complessivo, infatti, è indispensabile aggiungere una serie di elementi che fanno lievitare il prezzo iniziale:

  • L’attivazione della tariffa
    Nonostante lo spot non ne faccia riferimento, per usufruire di questa tariffa è necessario attivarla e questa operazione ha un costo. Il contributo di attivazione è obbligatorio e non può essere pagato in un’unica soluzione, ma viene sommato al prezzo periodico. In pratica alla spesa si aggiungono 4 euro ogni quattro settimane per 48 periodicità (parliamo di 3 anni e 8 mesi), per un totale di 192 euro. Mettendo in conto questo extra, perciò, la tariffa passa da 20 a 24 euro ogni quattro settimane nel caso della versione standard e da 25 a 29 euro per la versione family.
  • Se non hai una linea telefonica
    La situazione cambia se non si dispone di una linea telefonica. In questo caso, infatti, alla tariffa verrà aggiunto 1 euro ogni quattro settimane per 48 periodicità. Operazione che, a conti fatti, significa che andremo a spendere 48 euro in più.
  • Opzione Velocità Fibra
    Per fare in modo che Iperfibra possa offrire le prestazioni della fibra è necessario attivare la cosiddetta opzione Velocità Fibra. Pur essendo offerta gratuitamente per le prime 12 periodicità (quindi 11 mesi), questa opzione ha però un prezzo. A patto che il servizio sia disponibile nella nostra città, per garantirsi una connessione a una velocità compresa tra i 50 Mbps e 1Gbps, bisognerà quindi confermare l’opzione che, passato il periodo gratuito, costa 5 euro ogni quattro settimane. Cosa succede se non si è disposti a pagare questo costo? Semplice, la navigazione scenderà a livello di una comune ADSL, cioè a una velocità di 20 Mbps. Oltre al costo di attivazione, con l’aggiunta dei 5 euro per assicurarsi la qualità di una fibra, dopo 11 mesi il costo di Iperfibra versione standard passa dai 20 euro iniziali a 29 euro. La versione family, invece, arriva a 34 euro ogni quattro settimane, ben lontani dai 25 euro annunciati dallo spot.

Tirando le somme, la convenienza non c’è

Una volta attratto con la promessa di avere una linea con la velocità della fibra ottica a un costo periodico di 20 o 25 euro, in realtà il consumatore si trova di fronte a una situazione decisamente meno rosea. Il costo periodico, generalmente percepito come mensile, comporta che i più si aspettano di spendere 240 o 300 euro all’anno. Purtroppo non è così: superati i primi 11 mesi dell’opzione Velocità Fibra gratuita (le famose 12 periodicità), il canone annuo di Iperfibra versione standard lievita a 377 euro e arriva a 442 euro per la versione family. Rispetto al costo percepito durante lo spot, abbiamo registrato un aumento del 57% nel primo caso e del 47% nel secondo: siamo ben distanti dalle promesse iniziali.


di: altroconsumo.it

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