Cose che facevamo col cellulare prima dello smartphone

 


Fare lo squillo:

chi di voi ha avuto la fortuna (beh, dipende dai punti di vista) di comprare il primo cellulare durante la scuola media o il liceo (a cavallo tra la fine degli anni ’90 e i primissimi anni 2000) si ricorderà sicuramente la quantità di squilli ricevuti e fatti con il proprio cellulare, una roba che oggi si tradurrebbe in  una denuncia per stalking. Ci si svegliava al mattino: squillo agli amici o a tutta la rubrica. Si andava al letto la sera: idem. Tra il buongiorno e la buonanotte piovevano decine di squilli. Era un modo per dire “Ti penso” quando i messaggi sms costavano un po’ troppo per le tasche di uno studente. E guai a non ricambiare…


Scrivere messaggi senza spazi:

gli sms hanno rappresentato la prima grande rivoluzione nel campo della comunicazione mobile tra ragazzini. Vi ricordate quanti sms inviavate ogni giorno? Sicuramente meno di 10 in quanto la maggior parte delle promozioni dell’epoca avevano questo limite come tetto massimo. Si aveva sempre troppo da dire però e il rischio che un unico messaggio venisse inviato in due diversi sms (visto il risicato limite di caratteri) era sempre troppo alto. Per bypassare il problema si eliminavano gli spazi e si iniziavano tutte le parole con le maiuscole. All’epoca c’erano tanti ragazzini eccitati. Oggi molti adulti con gli occhiali e svariati problemi di vista.


Chiedere RISP:

restiamo in tema di sms perché, molto prima della doppia spunta blu di WhatsApp, l’unico modo per accertarsi che l’altra persona avesse letto il messaggio era chiederle di risponderci. Lo si faceva, come di consueto, abbreviando. Così nasceva il “RISP” che, quasi implorante, chiudeva ogni sms. C’era poi la versione per le vere emergenze, ovvero. “Risp è imp.”


Usare il T9:

ma vi ricordate l’avvento del T9? Per scrivere la lettera C bisognava premere tre volte il tasto due ma, grazie al T9, i tasti venivano premuti una sola volta e il compilatore del cellulare, quasi come fosse un cervello umano, ci restituiva la parola che stavamo pensando in quel momento. Oggi, per i più nostalgici, c’è la possibilità di trascinare il dito tra i tasti dello screen senza neanche sollevare un polpastrello.


Scegliere i loghi:

i telefoni oggi sono totalmente personalizzabili. Si è passati dal mettere una foto come desktop al cambiare completamente l’intero tema. E pensare che ai tempi del mitico Nokia 3310, l’unico modo per dare un tocco di personalità allo schermo, era quello di scegliere dei loghi o una mini fascia grafica fatta, approssimativamente, con dragoni, personaggi dei cartoon, scritte in inglese…


Cambiare la cover:

la frontiera più avanzata della vecchia personalizzazione è rappresentata principalmente dalla cover. Il Nokia 3310 ne aveva una marea. Non si contano quelle tarocche, tutte rigorosamente tamarrissime…


Battere il record ai giochi:

Se parliamo di giochi parliamo di Snake per Nokia 3310. Certo, c’erano anche Bantumi o Space Invader ma nessun altro gioco ha battuto i record di popolarità di Snake. Pochi invece sono riusciti a completare il gioco con il mega serpentone che occupava tutto lo schermo. Oggi, Snake, è un cult al pari di Super Mario. Piccola curiosità per i nostalgici: se premete la barra spaziatrice mentre un video è in caricamento su Youtube potrete giocare a una versione speciale di Snake.


Fonte:Qui

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