Chi è “Alessandro Di Battista” del Movimento 5 stelle ? – Biografia Completa.

 


Alessandro Di Battista nasce il 4 agosto del 1978 a Roma, figlio di Vittorio Di Battista, in passato consigliere comunale per il Movimento Sociale Italiano. Cresciuto a Civita Castellana e diplomatosi al liceo scientifico “Farnesina” di Roma con il voto di 46 sessantesimi, si iscrive all’Università di Roma Tre per studiare al Dams (Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo); una volta laureatosi, ottiene all’Università La Sapienza un master di secondo livello in tutela internazionale dei diritti umani.

In seguito Alessandro Di Battista si trasferisce in America, dove lavora come cooperante per un anno in Guatemala, dedicandosi a progetti produttivi ed educativi nelle comunità indigene. Nel 2008 è in Africa, dove si occupa di istruzione e microcredito in Congo, ma collabora anche con l’Unesco in relazione al diritto all’alimentazione.


L’esperienza sudamericana

Tornato a Roma, si candida alle elezioni amministrative nella Capitale con la lista Amici di Beppe Grillo, non venendo eletto.

Dopo avere collaborato con la Caritas, con il Consiglio italiano per i rifugiati e con una organizzazione non governativa, la Amka, che gestisce la realizzazione di progetti finalizzati allo sviluppo dei Paesi australi, nel 2010 si cimenta nella scrittura di un libro, intitolato “Sulle nuove politiche continentali“, e parte per il Sud America, viaggiando tra la Bolivia (dove si occupa delle condizioni di vita dei minatori e di sovranità alimentare), il Cile (dove sostiene la lotta del popolo Mapuche), la Patagonia (dove studia il fenomeno delle fabbriche recuperate dopo la crisi dagli operai), il Nicaragua (dove ha a che fare con i movimenti contadini, la riforma agraria e la lotta al transgenico), il Perù, la Colombia (dove studia il sicariato, il paramilitarismo e altri fenomeni militari, incluso quello dei narcos), l’Ecuador (dove si occupa di giustizia indigena e di orti urbani) e l’Amazzonia (dove lavora nel lebbrosario di San Pablo).


Alessandro Di Battista negli anni 2010

Nel 2011 inizia a collaborare con il blog di Beppe Grillo, scrivendo inchieste e reportage incentrati sulle azioni in Guatemala di Enel (sul tema viene aperta anche un’inchiesta parlamentare), e l’anno successivo per la Casaleggio Associati pubblica un libro che parla di sicari sudamericani, intitolato “Sicari a cinque euro” ed edito come e-book per Adagio (che fa capo alla società di Gianroberto Casaleggio): per realizzarlo ha viaggiato in Colombia, in Guatemala, a Panama e in Ecuador, avendo modo di scoprire da vicino e analizzare le cause del fenomeno del sicariato.

Entrato, nel frattempo, nel Movimento 5 Stelle, per il quale è portavoce per la sua regione, nel dicembre del 2012 Alessandro Di Battista si candida alle cosiddette parlamentarie, conquistando la quarta posizione per la circoscrizione Lazio 1 della Camera dei Deputati: così, in occasione delle elezioni politiche dell’anno successivo viene eletto deputato.

A partire dal 7 maggio del 2013 è vicepresidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari. Divenuto uno dei leader carismatici del Movimento, ne viene considerato una sorta di ministro degli Esteri (il suo primo discorso in Aula sui Marò viene molto apprezzato da Laura Boldrini, presidente della Camera) ed entra nel Comitato Permanente Africa e Questioni Globali e nel Comitato Permanente sugli Italiani nel Mondo e la Promozione del Sistema Paese.

Nel mese di maggio del 2014 finisce nell’occhio del ciclone per alcune dichiarazioni rilasciate in occasione del programma di La7 “Bersaglio Mobile”, condotto da Enrico Mentana, avendo associato la parola “mafia” ai parlamentari del Partito Democratico Giuseppe Civati e Gianni Cuperlo: i due protagonisti delle dichiarazioni, pur stizzendosi per quei termini, decidono di non sporgere denuncia, dopo avere ricevuto delle scuse in privato da parte dello stesso Di Battista.

Quest’ultimo, qualche mese più tardi, pubblica sul blog di Beppe Grillo un post dedicato all’Isis in cui propone di elevare a interlocutori i terroristi. Anche in questo caso, la vicenda è seguita da polemiche piuttosto pesanti, che svaniscono dopo che il deputato del Movimento 5 Stelle precisa che le sue parole si riferivano ad Hamas e non all’Isis.

Nel febbraio del 2015 egli viene menzionato in un articolo pubblicato su uno dei quotidiani più prestigiosi degli Stati Uniti, il “New York Times”, che lo inserisce nel novero di coloro che hanno detto o scritto le bugie più grandi nell’anno precedente: il riferimento è a una frase pronunciata in occasione di una manifestazione al Circo Massimo, quando aveva definito la Nigeria come un Paese in mano a Boko Haram per il 60% e in mano all’ebola per il rimanente 40% (una dichiarazione che viene smentita dallo stesso New York Times che ricorre ai dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità).

A partire dal 4 novembre del 2015 Alessandro Di Battista fa parte del Comitato Permanente sulla Riforma delle Strutture Istituzionali della Politica Estera dell’Italia. Nel frattempo, in seguito alle dimissioni di Ignazio Marino dalla carica di sindaco di Roma, il suo nome viene spesso inserito dagli organi di stampa tra quelli dei papabili candidati del Movimento 5 Stelle per la poltrona di primo cittadino della Capitale. In questo periodo, che coincide con quello in cui Grillo esprime la volontà di fare un “passo laterale”, Alessandro Di Battista è tra gli esponenti politici di rilievo del M5S, insieme a Luigi Di Maio e Roberto Fico. (biografieonline.it)


Libri di Alessandro Di Battista:




 


 

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