Si oppose al sistema del debito pubblico che ancora ci opprime e venne ucciso. Ecco Thomas Sankarà

 



Il discorso pronunciato all’ONU a seguito del quale venne deciso di ucciderlo:

 

Thomas Sankara è colui che venne anche definito il “Che Guevara africano”, ed è uno di quei personaggi di cui, non a caso, pochi oggi conoscono la storia.SANKARA Personalità di cui si sente particolarmente la mancanza ora, che viviamo un’epoca in cui emergono oltre ogni evidenza i risultati catastrofici delle politiche neoliberiste internazionaliste, quelle che io ritengo imposte dai tiranni del Nuovo Ordine Mondiale che utilizzano il capitale finanziario, il debito e la moneta come armi di distruzione di massa, senza mai scordare il coinvolgimento dei medesimi in scenari di guerra mirati ad accentrare il potere in mani garanti di tali Poteri e progetti, come nel caso del golpe ucraino con cui si è instaurato l’attuale governo di estrema destra, avvalsosi dell’impegno di truppe dichiaratamente neonaziste finanziate dal sig. Soros.

Per chi, come il sottoscritto, ritiene che questa crisi sia una truffa e che il debito verso gli organismi finanziari vada ripudiato, Thomas Sankara rappresenta un faro illuminante da cui non poter prescindere ogni qualvolta si affrontino temi quali la sovranità delle democrazie nazionali, l’autonomia alimentare e monetaria.4640152_6_aa50_thomas-sankara-lors-d-une-conference-de-presse_cdd6e644a236159768d407fc9f6ac440

Sankara nella sua breve esperienza alla guida dell’Alto Volta, Stato da lui ribattezzato Burkina Faso, rappresentò una speranza per tutti i poveri del Mondo, e gli africani intravidero nel giovane statista non solo un leader carismatico, ma anche un uomo pragmatico, capace di tradurre aspettative comuni e richieste di giustizia in realtà concrete.
Thomas Sankara è morto per aver denunciato in maniera forte e chiara la truffa del sistema a debitovoluta dalle oligarchie finanziarie internazionali. ma egli non sarà mai morto per aver lasciato in noi un’ eredità fatta di verità e coraggio. A dopo Thomas…a sempre.


di: http://eskander.altervista.org

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