Brexit: cosa cambia per gli italiani

 

Via dall’Europa. Questo la scelta espressa dei cittadini di Sua Maestà alreferendum sulla permanenza della Gran Bretagna nell’Unione Europea. Più della metà dei britannici ha deciso che dell’Europa non vuole più far parte. Ovviamente l’uscita del Regno Unito dalla UE non è immediata (ci vorranno almeno due anni), e comporterà svariati passaggi istituzionali e un lungo periodo di rinegoziazione con i Paesi della comunità eurpea di tutti quegli accordi che regolavano la vita delle persone tra il continente e l’isola.

Incertezza sui mercati

Ma questa decisione storica già da ora inizia a creare maretta, soprattutto sui mercati finanziari, con le borse praticamente in stallo e i primi aumenti dei tassi di interesse nell’eurozona. Sul fronteinvestimenti, Altroconsumo Finanza, nei giorni scorsi aveva dato una serie di consigli per mettersi al riparo nel breve e nel lungo periodo, in caso appunto di vittoria della cosiddetta “brexit“, l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa.


Mutui e prestiti: si alzano i tassi?

Sul fronte invece dei prestiti e dei mutui, l’incertezza sui mercati potrebbe creare ripercussioni sui tassi d’interesse, in particolare euribore irs che sono i parametri di riferimento dei finanziamenti e dei mutui. Ma come già preannunciato la Banca Centrale Europea farà di tutto per tenerli sotto controllo. Ma che cosa potrebbe succedere alle rate di consumatori?

Se hai stipulato un mutuo a tasso fisso o un prestito (che nella maggior parte dei casi è a tasso fisso) non ti devi preoccupare: la tua rata non cambierà.

Se hai un mutuo indicizzato, l’euribor è al momento negativo e gli interventi della BCE lo dovrebbero stabilizzare su questi valori. Stesso discorso per l’irs che è il parametro dei mutui a tasso fisso che è sempre pari per tutte le rate al suo valore del giorno della stipula del mutuo. Nelle ultime quotazioni si è vista una leggera crescita ma siamo sempre a valori molto bassi che rendono comunque i tassi fissi assolutamente abbordabili. Possiamo ragionevolmente pensare che anche nei prossimi mesi ci saranno dei valori simili agli attuali, con adeguati interventi della BCE. Ciò significa che se devi aprire un mutuo è meglio preferire i tassi fissi, oggi ancora bassi, nonostante la situazione di incertezza . Se devi scegliere un mutuo o un prestito puoi affidarti ai nostri calcolatori online, continuamente aggiornati con l’evolversi della situazione.


Viaggi, lavoro e residenti all’estero

Ma che cosa cambia invece per chi abita nel Regno Unito, vi lavora o più semplicemente deve fare un viaggio? Nessuno lo sa con certezza. Le ipotesi che facciamo, quindi, potrebbero essere smentite o corrette nei prossimi mesi, e molto dipende dagli accordi che Westminster chiuderà sui vari fronti con gli altri Paesi. Ma vediamo cosa potrebbe cambiare.

  • Turismo e studio: non dovrebbe cambiare nulla. Se vorrai andare a trascorre un periodo di vacanze a Londra o nel resto della Gran Bretagna non servirà alcun visto. Ovviamente il tempo massimo per restare nel Regno Unito come turisti è di tre mesi, dopodiché occorre chiedere un visto di lavoro che richiede una trafila più complicata. Anche andare a studiare nelle università inglesi potrebbe costare molto di più e tutti gli sconti e le facilitazioni attualmente in atto dovranno essere tutte riconsiderate nei prossimi mesi.
  • Lavoro e cittadinanza: se sei uno tra tantissimi italiani che lavorano nel Regno Unito, ma non hai mai chiesto o desiderato avere la cittadinanza britannica potrai probabilmente ottenere un visto di lavoro, da rinnovare ogni 2,3 o 5 anni, presentando una richiesta da parte del proprio datore. Se invece hai intenzione di trasferirti ora, da oggi in poi dovrai dimostrare di aver già trovato un’occupazione prima di partire (oppure entrare come turista e tentare di trovarlo nei tre mesi di tempo a tua disposizione). Infine ricordati che se paghi le tasse in Gran Bretagna da almeno 5 anni puoi chiedere permesso di residenza e cittadinanza: tuttavia per farlo adesso ci vuole più tempo e denaro (un anno e almeno 1.000 sterline).
  • Sanità e welfare: tutto è ancora incerto. Al momento non possiamo dire se continuerà ad esistere l’assistenza sanitaria basata sulla reciprocità dell’Unione Europea. Potrebbe anche essere che l’utilizzo di un pronto soccorso inglese da parte di un connazionale non sia più gratis. Potrebbero venir meno anche i sussidi di disoccupazione e la possibilità di ottenere una casa popolare.

    Di:Altroconsumo.it


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